Il dentista si può occupare della estetica del viso in moltissime maniere. Ho già descritto nei miei articoli sulla estetica dentale come ortodonzia, protesi, terapie conservative, semplici sbiancamenti e tante altre terapie tipiche dell’odontoiatra possono rappresentare una prevenzione e una terapia fondamentale e determinante per la bellezza di tutto il viso e la sua espressione nella sua interezza.
Ma oggi ci sono “sconfinamenti” -del tutto leciti- in campi tipici di medici e chirurghi estetici. Leciti perchè il dentista è del tutto abilitato a semplici ma efficaci trattamenti della regione del viso, e c’è un preciso legame con la professione, perchè oltre alla bellezza del sorriso, il dentista può dedicarsi (ovviamente dopo aver effettuato corsi e studi specifici, a completamento della propria preparazione) alla bellezza dei tessuti periorali.
Oltretutto oggi c’è una grande richiesta di questi trattamenti perchè ognuno di noi desidera presentarsi con un aspetto estetico gradevole per migliorare i propri legami sociali e la stima di se stessi.. Questo, se fatto con principi di moderazione e di non invasività è del tutto “sano” e comprensibile evitando eccessi e situazioni.. controproducenti (come purtroppo si vede spesso in TV in personaggi che hanno esagerato forse per il ruolo che coprono..).
Già ho parlato dell’efficacissimo ciclo con la radiofrequenza medicale in altro articolo nel sito. Ora vorrei parlare dei FILLERS, ovvero delle punturine di sostanze che possono ridurre inestetismi legati all’età, o all’eccesso di esposizione solare. Tornando al perchè il dentista si occupa di questa tecnica, se appassionato di questi aspetti della professione, uno dei motivi principali è che la MANUALITA’ del dentista normalmente è ampiamente sufficiente per eseguire con arte questi ritocchini con grande perizia. Ma non solo, anche il “colpo d’occhio” necessario, ovvero la parte che potremmo definire ARTISTICA, è assai ben sviluppata nel dentista che si occupa di estetica dentale, come potete ben capire. Proporzioni, linee, masse etc etc non sono un segreto per lui..
Le ZONE che si possono trattare con il delicato riempimento dei fillers sono innanzitutto le labbra, sia nel contorno sia nel corpo stesso del labbro, il vermiglio (mantenendo le proporzioni auree fra superiore ed inferiore), poi le rughette attorno l’angolo delle labbra, il solco nasolabiale, le rughe attorno l’angolo esterno dell’occhio e quelle di espressione frontali (glabellari). Ma ogni imperfezione depressa può essere colmata con i fillers. Inoltre è possibile realizzare un aumento volumetrico del mento o degli zigomi, o addirittura del seno, ma siamo in un campo più esclusivo del medico chirurgo estetico.
La SOSTANZA che viene iniettata è l’acido JALURONICO, del tutto inerte naturale e testato. Vietatissimo oggi usare sostanze permanenti che si usavano anni fa (e di cui la TV è piena di tristissimi esempi, donne che parlano di aver sfiorato il suicidio per i pasticci gravi che erano stati fatti col loro corpo), come il silicone, che oltre ad essere irreversibile, può creare gravi infezioni, spostamenti della massa infiltrata, migrazioni, reazioni granulomatose da corpo estraneo.
L’acido ialuronico invece è riassorbibile e questo comporta un vantaggio ed uno svantaggio. Il primo è che se le modifiche non fossero del tutto di gradimento, dopo un certo periodo comunque scompaiono. Se si vuole quindi tornare “come prima” è possibile. Anche se, il principio fondamentale di questa pratica clinica è .. l’”arte”. Ovvero fare dei ritocchi che non siano eclatanti e che -come tutte le manovre estetiche ben fatte- destino reazioni fra parenti e amici di benessere e miglioramento senza individuare cosa esattamente è cambiato ! Quindi ben difficilmente realizzeremo un labbro come la peraltro splendida Nina Moric che si è rovinata, per giuinta col silicone irreversibile. Ma realizzeremo un lieve ritocco che migliirerà tantissimo la bellezza, ma non creerà una maschera da teatro greco. Quindi, seguendo il ragionamento, ben difficilmente si avrà desiderio che passino i mesi necessari al riassorbimento dello jaluronico, perchè i risultati saranno comunque ottimi. Ed allora emergerà il lato negativo, cioè la necessità di ripetere le infiltrazioni a distanza di mesi. Si parla che oggi la durata è aumentata e quindi vanno ripetute, ma un anno mediamente durano. E poi comunque, anche se la sostanza è riassorbibile, anche se non si ripetono per tempo, un po’ di vantaggio comunque rimane: quel solco non tornerà esattamente come prima, ma lievemente riempito rimarrà ancora più a lungo.
Una paziente l’altro giorno mi ha parlato di un aspetto psicologico negativo (quelli positivi, sono talmente evidenti che non serve soffermarsi, ma ricordo che tutto migliora, le relazioni, l’autostima, la sicurezza di se stessi, la prontezza in pubblico etc). Il lato problematico per lei, che era una giovane splendida quarantenne, è quello di diventare fillers-dipendente. Cioè di inserirsi in una spirale da cui non potrà uscire più. Questo in parte è vero, ma dobbiamo considerare alcuni aspetti: l’acido jaluronico e la tecnica di cui stiamo parlando sono procedure a rischio pressochè zero, senza alcuna controindicazione, senza serio pericolo di incidenti neanche minimi. E i costi ora sono nettamente diminuiti. E continueranno a scendere ancora un po’. Infatti quando feci il primo corso nel 2005, una fiala aveva costi davvero elevati. Perchè oltre l’onorario del dottore professionista che pratica i fillers, c’è il costo notevole della materia prima. Oggi questi costi sono circa dimezzati, perchè l’industria si è molto evoluta, e quindi può produrre a prezzi inferiori (e a qualità molto superiore dello jaluronico rispetto a 6-7 anni fa).
Lo studio del dr. Passaretti può garantire molte di queste procedure, ed anche quella della Biorivitalizzazione con acido jaluronico, che si effettua con una tecnica iniettiva simile a quella dei fillers.
Vediamo in che cosa consiste.
Biorivitalizzazione con acido jaluronico con aggiunta di vitamine e aa
SCOPI:
- Pelle giovane: serve a rallentare i processi di invecchiamento cellulare
- Pelle matura: favorisce la ripresa delle funzionalità metaboliche, ripristina l’idratazione, il tono e l’elasticità della cute
MECCANISMI DI AZIONE:
- Idratazione: Azione immediata di richiamo di acqua (più visibile dopo i primi trattamenti)
- Stimolazione dei fibroblasti: Aumento del numero dei fibroblasti e conseguente aumento di produzione di collagene, elastina e ac. jaluronico (risultati a 60-90 gg dalla prima iniezione)
- Azione anti radicali liberi
MODI DI APPLICAZIONE:
- Microiniezioni intradermiche: Lineari, A micropomfi, Lineari ad incrocio, Lineare e micropomfi combinati, Cross-linked
PROTOCOLLO DELLE INIEZIONI BIORIVITALIZZANTI:
- Prevenzione: 1v/mese per 3 mesi + 1v/3-4 mesi
- Restituzione: 1v/15-20gg per 4-5 vv + 1v/2 mesi
- Mantenimento: Continuare secondo i casi
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