Vorrei spendere due parole su come i bambini molto piccoli o i soggetti disabili devono essere preparati dai genitori alla cura dal dentista. In questo caso parlo della mia esperianza, cioè di come la penso io e come credo che i bambini debbano essere preparati prima di venire in studio da me, che sono dentista pediatrico oltre che dentista poli-specialista anche per adulti…
I bambini possiamo dividerli in due categorie (sempre secondo il mio parere, accompagnato da amore infinito, dedizione e lunghissima esperienza con i bambini e disabili).
- Quelli che non hanno paura di me (del dentista)
- Quelli che vengono da me impauriti. Per questa seconda categoria possiamo fare una seconda suddivisione.
- quelli che hanno avuto modo di prendere paura da un dentista poco accorto (o criminale come mi capita spessissimo di genitori che mi riferiscono di un precedente dentista che ha trapanato il dentino da latte a quel bambino senza anestesia !!!! Avrei voluto che fosse stato fatto a QUEL dentista ) o da pediatri in ospedale o altro ambiente sanitario.
- quelli che si sono spaventati solo per sentito dire. Da parte di familiari con scarsa dotazione di intelligenza che alle volte arrivano a minacciare i bambini che se non fanno i bravi li portano dal dentista che gli fa una puntura o gli “caccia” un dente. Oppure anche solo semplicemente per quello che possiamo definire l’immaginario collettivo. Cioè la fama poco lusinghiera che riguarda le cure dal dentista. In tutti questi casi recuperare la collaborazione del bambino può non essere semplice. Quanto ai bambini della prima specie, quelli che non sono intimoriti, il compito del dentista specializzato in bambini, data da un lato molto semplice ma dall’altro molto delicato e di grande responsabilità perché il dentista pediatrico si deve ben distinguere dal dentista “idiota trapananervidalvivo” per non creare un soggetto fobico a vita che lascerà degenerare la propria salute orale per paura e con questa anche fatalmente tutta la salute complessiva di tutto l’organismo…
Quanto alla seconda “categoria” di piccoli pazienti il recupero si prospetta come una operazione delicata, difficile e molto specialistica (sempre della specialità della odontoiatria pediatrica). A questo proposito ho scritto molto.
Vi invito a leggere i miei articoletti sulla sedazione con protossido che è l’arma principale. Assieme a tante altre tecniche di approccio. Diciamo che nella maggior parte dei casi i bambini che arrivano in studio già spaventati si tranquillizzano quando riesco a fargli provare la mascherina e spessissimo, già dalla prima seduta, si può iniziare a fare delle cure, piccole o avanzate. L’ anestesia se necessaria per i dentini più rovinati, si riesce il più delle volte a non farla sentire con sistemi adeguati e grazie all’effetto analgesico della mascherina stessa. Inoltre con la locale poi non sentono ovviamente nulla della cura. Tutto il segreto sta far loro accettare la mascherina e fare in modo che possano respirare dal naso regolarmente.
Nei casi più difficili può essere necessaria una seduta o raramente due di ambientazione e recupero. In pratica si effettuano sedute in cui non si fa nulla di operativo ma facciamo conoscere al piccolo paziente il profumo che lo porta a calmarsi e rassenerarsi. Anche a costo di “forzarlo” leggermente con l’aiuto della mamma o del papà che lo devono portare a provare la mascherina. Per questo motivo i genitori devono sapere e capire che può essere necessario questo passaggio, che non è una seduta “a vuoto” ma indispensabile per il ritorno alla collaborazione del bambino.
Altra cosa che addirittura andrebbe spiegata al telefono quando si prende il primo appuntamento è che il bambino NON venga troppo preparato dai genitori, sia per non dare messaggi negativi sia per lasciare libero me di giocarmi le mie carte. Consiglio inoltre che il bambino sia accompagnato in studio da uno dei due genitori. altrimenti potrebbe pensare di andare nel delta del Mecong (la prova potrebbe sembrare difficilissima da superare se si mobilita l’intera famiglia). Ci sono poi bimbi particolarmente difficili (sempre categoria 2) che sono stati talmente spaventati che bisogna aiutarli con una premedicazione con qualche sciroppo pediatrico che assunto prima della seduta dà loro uno innocuo stato di sonnolenza e sedizione in modo da calmarli e far loro accettare la mascherina, che farà il resto.
Pazienza, amore, tecniche di odontoiatria pediatrica, e si riesce quasi in tutti i casi a creare salute orale e generale di questi bambini o disabili che hanno avuto danni ai denti da latte o permanenti a causa di un’alimentazione sbagliata, ricca di zuccheri nocivi o bevande cariogene nei soggetti predisposti.
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