Zuccheri

L’eccesso di zuccheri nei nostri bambini cosa provoca e quali sono gli effetti. Tutti I bambini hanno sempre ha avuto un particolare amore per i dolciumi. L’abuso di zuccheri liberi dell’alimentazione alimenta la possibilità di serie malattie fin dall’età evolutiva.

Zuccheri e malattia cariosa

Ogni tipo di zucchero fermentabili, contribuisce al proliferare dell’azione batterica dovuto al processo di scissione elettrolitico creando un substrato per il proliferare dei batteri acidogeni presenti nel cavo orale con conseguente diminuzione del pH della saliva e della placca determinando la dissoluzione dei tessuti dentali favorendo il processo della lesione cariosa. Da qui nasce il motivo che la somministrazione precoce di zuccheri liberi nella dieta di un bambino può generare lo sviluppo di malattie importanti sin dall’età evolutiva.

Da recenti studi si è dimostrato che la precoce manifestazioni di malattie cariose, dovuta agli eccessi di zuccheri liberi, può manifestarsi in bambini di età inferiore ai 6 anni, a volte anche prima del compimento dei 2 anni di vita. Tale fenomeno è stato denominato Early Childhood Caries (ECC).

Gli zuccheri liberi si possono suddividere in diverse categorie: monosaccaridi, quali il glucosio, il fruttosio e il galattosio. I disaccaridi quali il saccarosio, il lattosio e il maltosio. Da non sottovalutare naturalmente gli zuccheri presenti in dolciumi a base di miele, bibite, succhi di frutta e sciroppi, nonché l’abitudine del ciuccio imbevuto nel miele. Tenendo conto della tenera età dei pazienti affetti da tale patologia è indispensabile adottare un comportamento di tipo preventivo fin dai primi mesi di vita.

Gli eccessi di zuccheri liberi dei bambini non colpisce unicamente malattie cariose, possono altresì causare l’insorgenza di malattie croniche non trasmissibili quali obesità, diabete mellito di tipo 2, epatopatite per non sottovalutare malattie cardio-metaboliche nei soggetti in via di crescita.

Gli zuccheri e malattie croniche sistemiche

L’eccessiva assunzione di zuccheri aggiunti può facilitare l’insorgere di una vera e propria malattia del metabolismo lipidico, causando un anomalo accumulo di grassi nelle cellule epatiche.

La Steatosi Epatica Non-Alcolica ha colpito nell’ultimo ventennio proporzioni epidemiche anche tra i più piccoli, diventando la malattia epatica cronica pediatrica più diffusa. Si stima che in Italia circa il 15% dei bambini ne sia colpita, arrivando a una percentuale del 80% tra i bambini obesi.

Il fenomeno è confermato da uno studio condotto da autorevoli ricercatori dell’area di Malattie Epato-Metaboliche su 271 bambini e ragazzi sovrappeso o obesi affetti da steatosi epatica non alcolica.

Complessi meccanismi biochimici favoriscono l’insorgenza di carenza insulinica. L’iperglicemia persistente che ne deriva stimola il pancreas a secernere quantità maggiori di insulina, determinando così iperinsulinemia (Diabete Mellito di Tipo 2 o DMT2). Negli adolescenti e nei giovani adulti, tale forma di diabete sembra essere più aggressivo rispetto ai soggetti adulti, dimostrando una minore risposta al trattamento tradizionale con un conseguente più alto tasso di mortalità. Studi recenti dimostrano che un bambino obeso ha un rischio 4 volte maggiore di sviluppare DMT2 entro i 25 anni rispetto ad un bambino normopeso. Un’altra metanalisi ha evidenziato che i bambini che fanno largo uso di bevande zuccherate hanno un rischio maggiore del 26% di sviluppare DMT2 rispetto ad altri che ne assumono meno.

Favorire uno stato di obesità, un fattore di rischio significativo nella patogenesi della Sindrome delle Apnee Ostruttive del Sonno in quanto altera l’anatomia delle vie aeree ed il controllo respiratorio.

Di conseguenza ci chiediamo… Quanto zucchero si può assumere nella dieta di un bambino?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della sanità (OMS) è bene evitare di aggiungere zuccheri agli alimenti nei bambini al di sotto dei 2 anni e limitare il consumo di zuccheri aggiunti entro il 10% del fabbisogno calorico quotidiano nei bambini di età compresa tra i 2 e i 9 anni.

A parere dell’Associazione Americana di Cardiologia (AHA) si consiglia di ridurre le dosi limitando lo zucchero ad un massimo di 25 grammi al giorno (circa 6 cucchiaini) in bambini e ragazzi di età compresa tra i 2 e i 18 anni, eliminandolo totalmente in bambini al di sotto dei 2 anni.

Queste disposizioni riguardano esclusivamente gli zuccheri monosaccaridi (glucosio e fruttosio) e disaccaridi (saccarosio) aggiunti ad alimenti e bevande non esclusi gli zuccheri naturalmente presenti in miele, succhi di frutta, bibite e bevande gassate. Non sono inclusi gli zuccheri presenti nella frutta fresca e nei vegetali o quelli presenti nel latte, poiché non vi sono evidenze di effetti negativi legati alla loro assunzione.

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