La diagnosi precoce della carie con il laser diagnostico: il DIAGNODENT

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Vorrei parlare di uno straordinario strumento diagnostico che da alcuni anni abbiamo a disposizione nella nostra professione, il laser diagnostico. Il laser in odontoiatria viene usato per numerosi scopi, come ho scritto in altri articoli sul sito, e lo scopo diagnostico è davvero interessante nonostante i costi elevati, anche perchè questo tipo di laser è meno costoso di altri tipi, quindi più alla portata.

Facciamo una premessa importante. Lo scopo è diagnosticare e “beccare” le carie nella fase più iniziale (quando c’è un bel … “buco” non occorre nessun laser per diagnosticare una carie) e questo per diversi scopi vantaggiosi:

  • prima si tratta una lesione cariosa e meglio è come per qualsiasi altra patologia inerente il corpo umano, questo è ovvio
  •  il trattamento delle lesioni iniziali permette diversi vantaggi, di abbassare i costi della cura, di avere la massima durata delle otturazioni (più è piccola e più dura negli anni, mentre più è grande la carie e più c’è il rischio di dover rifare l’otturazione dopo un certo tempo)
  • trattare una carie in fase iniziale è decisamente meno problematico in pazienti di qualsiasi età, bambini e adulti e può essere del tutto indolore, senza necessità di anestesia, sia usando gli strumenti tradizionali, sia usando le nuove tecniche (di cui parlo diffusamente in altri articoli) quali gli strumenti diamantati indolori ad ultrasuoni e l’ozonoterapia dentale
  • la carie, più o meno rapidamente o lentamente, va avanti inesorabilmente e non si ferma mai o torna indietro se NON trattata. Quindi se c’è, e se non si è riusciti a prevenirla (con l’igiene, la alimentazione e i sigillanti, il fluoro e gli altri strumenti di prevenzione) va assolutamente trattata e non trascurata.
  • possiamo dividere molto grossolanamente le carie, dal punto di vista diagnostico, in due categorie: quelle che si vedono con la visita, nelle parti visibili del dente (principalmente i solchetti, o il colletto o altre zone a portata di visita) e quelle che si vedono solo con le radiografie (sostanzialmente quelle interdentali, fra un dente e l’altro, nei punti di contatto che quando sono iniziali non si riescono a vedere dall’esteno). Il laser diagnostico è adatto a rilevare principalmente le prime, ma anche in quelle interdentali è utile però in queste non sostituisce le radiografie di controllo da effettuare con cadenza ogni 12, 18 24 mesi a seconda della situazione di cariorecettività della persona.  La diagnosi quindi è sempre una combinazione di visita, rx ed eventualmente laser.
  • prima dell’avvento del laser diagnostico, o in mancanza di questo, si cercano le carie del primo tipo con la vista e lo specillo, cioè quel piccolo strumento a punta che sonda i solchi per verificarne l’integrità, abbinata all’occhio esperto del dentista che cerca carie iniziali o nascoste.
  • non dimentichiamo infatti, a proposito di carie “nascosta” che il punto di inizio o di “ingresso” della lesione cariosa spesso è un solco che ha un punto molto piccolo ma dentro, sotto al solchetto dello smalto, nello spessore della sostanza dentale può essersi ingrandita senza che sia ben visibile o, appunto “sondabile”. Questo, come evidenzia la tabella della ricerca clinica qui sotto riportata, può essere spesso fonte notevole di imperfezioni diagnostiche o errori

Affidabilità scientificamente documentata

Fonte: Lussi et al, Quintesenz 54, 10 (2003), Lussi et al (2001)

  • questo significa che al laser diagnostico ben difficilmente “sfugge” una lesione cariosa e c’è da dire anche che il tasso di errore è assolutamente minimo e trascurabile. Cioè è uno strumento quasi infallibile, oltre il 90 per cento di esattezza.
  • Il meccanismo di azione è che questo laser rileva la diversa fluorescenza della sostanza dentale sana e malata. Vengono individuate in modo affidabile e senza inutili radiazioni anche lesioni molto piccole. La sostanza dentale sana rimane intatta: nessuna sonda, nessun graffio, nessun danno.

Riportiamo qui un Estratto da uno studio clinico*

“Metodi nuovi e tradizionali per diagnosticare la carie fissurale.”

Spesso nei bambini e nei giovani bisogna diagnosticare la carie occlusale. La diagnostica della carie fissurale è difficile soprattutto in caso di una superficie (apparentemente) intatta. Nel corso di studi fatti in precedenza, è emerso che con i metodi clinici tradizionali massimo il 20% dei denti con carie della dentina e superficie intatta è stato identificato come carioso. Per questo motivo, da anni si sono cercati strumenti ausiliari per migliorare la precisione della diagnostica. A tale scopo, recentemente è stato presentato un apparecchio laser che si basa sulla fluorescenza. Il controllo clinico dopo l‘asciugatura e l‘uso di radiografie bite-wing hanno fornito ottimi valori specifici (≤ 95%), ma valori di sensibilità peggiori (< 50%) rispetto all‘impiego dell‘apparecchio DIAGNOdent. L‘apparecchio laser aveva una specificità del ≥ 78%, ossia in quasi l‘80% dei casi i denti sani sono identificati come tali. La sensibilità, ossia la capacità di identificare i denti non sani (carie della dentina) come tali con l‘apparecchio laser è notevolmente superiore rispetto ai metodi tradizionali. Si raccomanda, in caso di dubbi dopo l‘esame clinico, di ricorrere all‘apparecchio laser per avere una seconda opinione per definire la corretta diagnosi della carie occlusale.

* Fonte: Prof. Dr. Lussi, Università di Berna, Svizzera

  • Il laser diagnostico dà dei valori sul display come risultato della misurazione. A seconda della entità della lesione diagnosticata, dallo stesso autore vengono suggeriti i seguenti protocolli terapeutici:

Consigli per la terapia – Carie fissurale e carie delle superfici lisce*

Valore medio  
0 – 12 Misure di profilassi normali
(ad es. dentifricio al fluoro)
13 – 24 Misure di profilassi intensive
(ad es. fluorizzazione, remineralizzazione)
> 25 Procedimenti restaurativi minimamente invasivi Compositi da otturazione e profilassi intensiva
(ad es. remineralizzazione, AirAbrasion, SONICflex micro. In caso di lesioni estese restauro classico in base alla valutazione dei rischi e alla diagnosi formulata.)

* Fonte: Prof. Dr. Lussi, Universität Bern, Schweiz

  • Grazie al suo perfetto supporto durante la diagnosi, il laser diagnostico contribuisce alla soddisfazione dei pazienti, lieti del piacevole uso del DIAGNOdent pen e dell‘impiego ridotto della sonda manuale, evitando inutili lesioni dei prismi dello smalto.

Inoltre, un‘individuazione precoce rende più delicato il trattamento. La misurazione delicata con DIAGNOdent pen consente in molti casi un trattamento microinvasivo e, conseguentemente, la minima asportazione possibile di smalto intatto.

DIAGNOdent pen riduce inoltre al minimo l‘impatto delle radiografie,soprattutto nel caso di bambini e di donne in gravidanza, riducendo le radiografie bite-wing.

  • Questi ultimi riferimenti, le immagini e gli studi sono tratti dalla ditta produttrice dell’unico laser finora disponibile, ma questo non vuole essere una forma di pubblicità. E’ dovuto al fatto che si tratta di una novità degli ultimi anni finora poco diffusa, anche se supporttata da una infinità di studi scientifici.

 

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