Il palato stretto e i canini inclusi

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Inizialmente voglio riprendere un argomento di un altro mio articoletto, quello sulle agenesie: la permanenza oltre tempo di un dente da latte in arcata, deve sempre mettere in allarme genitori e dentisti perchè ci sono tabelle precise della età media per la permuta di ognuno dei denti da latte. Se non le si conoscono, la unica ovvia conseguenza è che bisogna andare a far visitare due volte l’anno i propri bimbi, TUTTI, sempre, per verificare l’andamento della crescita, oltre che per le carie etc.. La mancata permuta di un dente da latte che quindi non cade nei tempi medi stabiliti dalla Natura, richiede approfondimento radiografico senza indugi e senza stupide opposizioni da parte di genitori preoccupati dei raggi, o, molto peggio, da parte di pediatri riluttanti a prescrivere rx che forse non sanno che equivalgono alla radiazione che i nostri figli assorbono in mezza giornata di tintarella al mare..

 

Infatti la inclusione ad esempio di un canino, è problema gravissimo, che se non diagnosticato prima e risolto poi, può portare letteralmente a perdita precoce di tutti i denti della bocca in età ancora giovanile 40,50 anni per una possibile serie di eventi innescati dalla malocclusione, piorrea etc.  Ma andiamo all’origine del ragionamento. Perchè un deciduo dovrebbe permanere troppo tempo in bocca, o addirittura mancare la permuta? O perchè c’è una agenesia (ne parlavo in un altro recente articolo) o perchè, mancando lo spazio, non riesce a spuntare. Ma perchè manca lo spazio? Qui dobbiamo andare ancora indietro. Una delle cause più frequenti di inclusione dei canini (uno o tutti e due a seconda della simmetria del problema) è il palato stretto detto crossbyte o morso inverso o incrociato mono o bilaterale.  La dimensione trasversale del palato è contratta, stretta, i canini ed anche altri denti, come gli incisivi laterali oltre che i canini, non hanno lo spazio per spuntare e nascono storti o rimangono inclusi, e il dente da latte corrispondente rimane più tempo del dovuto, od anche cade nei termini, ma senza che il dente  permanente corrispondente possa uscire. Ma perchè il palato rimane stretto e non si sviluppa come dovrebbe, in alcuni (si tratta in realtà di una patologia molto frequente) dei nostri bambini?? C’è qualche predisposizione ereditaria, o anche casi congeniti,  ma anche in questo caso dobbiamo andare ad indagare e studiare il capitolo delle ABITUDINI VIZIATE per capire la vera origine di questa malformazione ortodontica grave. La causa più frequente in assoluto delle malocclusioni non è come molti pensano la ereditarietà (a parte che anche alcune abitudini viziate hanno esse stesse una componente congenita) ma le disfunzioni quali la respirazione orale e la deglutizione infantile, o (ha gli stessi effetti della grande atomica di Hiroshima) il dito in bocca… Se pensiamo che la malposizione linguale ad esempio può dipendere da ciuccio o biberon troppo protratti nell’uso negli anni (ricordate che ho scritto prolissi e interminabili articoli nel mio sito www.passaretti.it cui vi rimando se interessati), capiamo come tutto ciò può partire veramente da molto lontano. Si tratta credo di una vera patologia dell’accudimento oggi diffusissima per tutta una serie di brutte abitudini permesse ai bambini da parte dei genitori..

 

Ed è assurdo DIAGNOSTICARE QUESTE MALFORMAZIONI A 13 ANNI, METTERE APPARECCHI FISSI VIOLENTI COME IL DISGIUNTORE RAPIDO DEL PALATO E FARE UN INTERVENTO CHIRURGICO DI DISINCLUSIONE DEL CANINO quando tutto ciò poteva essere PREVENUTO E DIAGNOSTICATO ED EVENTUALMENTE TRATTATO IN ETA’ MOLTO PIU TENERE CON MASSIMO SUCCESSO non invasivo. Si chiama anche ortodonzia intercettiva. La tengo davvero carica, ve lo dico chiaramente, con tutti quei medici, pediatri, dentisti, o con i genitori (ma loro non hanno colpe se incappano così male) che RIMANDANO IL TRATTAMENTO DI QUESTI CASI GRAVISSIMI. Una delle stupidaggini imperanti è che per mettere l’apparecchio bisogna aspettare che siano caduti tutti i denti da latte. Se noi abbiamo una piantina in giardino che cresce stortarella, quando glielo mettiamo un tutore?? Quando è un ulivo grande e storto come quello del Getsemani? O da piccina?? Quindi circola purtroppo la autentica idiozia che per mettere un apparecchio ad un bambino bisogna spettare che abbia cambiato tutti i denti. Roba da medioevo. Ma come fa il bambino a cambiare tutti i denti se non ha, appunto, lo spazio perchè il palato è strettissimo???

 

Insomma, dobbiamo distinguere se in una malocclusione c’è una componente che riguarda deformazioni scheletriche con dismorfismo della struttura ossea, oppure no. Nel primo caso, c’è da intervenire più precocemente possibile, “raddrizzare la piantina da piccina”. Ecco che così eviteremo poi che si verifichi la inclusione dei canini, e non dovremo trattarla chirurgicamente, stupidamente aggiungerei.

Ovviamente le malocclusioni, andando sempre più a ritroso, vanno PREVENUTE intercettando ancora più precocemente le cosiddette abitudini viziate, respirazione orale (ci vuole l’Otorino), deglutizione infantile (eliminiamo per tempo ciuccio e biberon, facciamo frenulectomia laser micro-invasiva precocissima già a 4 anni se alla base della malposizione della lingua c’è un frenulo corto), dito in bocca (psicologo????? Dice il mio Prof. che molti bambini stanno col dito in bocca già a pochi mesi di vita dentro la pancia della mamma: viste mai, che tenere le ecografie che li sorprendono così? Ma quanti guai dopo..) etc. Di questo, della prevenzione delle abitudini viziate e quindi delle malocclusioni, e delle frenulectomie laser assistite, parlo in altri articoli in www.passaretti.it.

 

Come parlo in altro articolo diffusamente del sistema di DIAGNOSI. Abbiamo detto di distinguere se una malocclusione ha una componente scheletrica oppure no. Questo chi ce lo dice?? la visita “ad occhio”?? No di certo. Ci vuole un esame specifico che si chiama CEFALOMETRIA (vedete nel mio sito) che è l’unico esame diagnostico che ci dice come è fatta la struttura scheletrica di quel bambino, e questo non lo possiamo desumere da nient’altro. per cui se non lo eseguiamo, andiamo a tentoni, alla cieca, e non sappiamo veramente cosa stiamo facendo. Diffidate e fuggite subito dai dentisti che solo con la visita ad occhio di 5 minuti dicono di aver capito tutto di quel bambino e di sapere quale trattamento ortodontico ci vuole etc. Vanno alla cieca e non sanno quello che propongono perchè non conoscono come è fatta la parte ossea..  La diagnosi accurata cefalometrica (che NON è funzione della gravità o difficoltà del caso, ma va fatta IN TUTTI I CASI DI TRATTAMENTO ORTODONTICO perchè sennò mancano dati sempre essenziali per capire, progettare)  ci permetterà di sapere molte cose e di impostare l’apparecchio giusto e di evitare fallimenti prima e recidiva dopo. Cioè che una volta smesso l’app tutto torni come prima, cosa frequentissima, quasi certa purtroppo quando viene impostato un trattamento ad occhio senza diagnosi cefalometrica preliminare.

 

Tornando quindi alla successione degli eventi, che abbiamo percorso prima a ritroso, ora ripetiamo, per massima chiarezza, come si genera l’inclusione dei canini partendo dall’inizio (e da qui potremo capire meglio ancora come evitarla, perchè la migliore cura di ogni malattia del corpo umano è la prevenzione). La presenza di una abitudine viziata come quelle descritte, provoca che il palato non si sviluppi adeguatamente  e questo porta ad una carenza di spazio responsabile della inclusione dei canini, uno o due a seconda che sia mono o bilaterale asimmetrica o simmetrica. Quindi la vera cura è la prevenzione sulle ab. viziate. Poi, dopo, se si verifica la malocclusione che non è stata prevenuta, ci sono i trattamenti ortodontici, a vari livelli, anche questi più PRECOCI possibile perchè più efficaci nel modificare la struttura ossea.

 

Ma torniamo indietro ancora una volta. Perchè la postura errata della lingua crea crossbyte, palato stretto ed inclusione dei canini. Quale è il MECCANISMO? Questo pure è spiegato in molti dei miei articoletti precedenti, ma riassumo che, se a causa delle abitudini viziate o di un frenulo corto, la lingua poggia e spinge in posizione bassa invece che su, in alto, verso il palato come di norma nella deglutizione dell’adulto (o del bambino post-svezzamento), viene meno l’importantissima funzione di stimolo, appunto, di crescita del palato e del premaxillae e del “sopra”, mentre viene incrementata e sviluppata la crescita della arcata inferiore (infatti spesso si sviluppa, a seconda di come poggia prevalentemente la lingua, una III classe, prognatismo mandibolare). Gli atti di deglutizione sono 1500-2000 al giorno, e la lingua è un muscolo potentissimo e PLASMA le arcate in crescita dei bambini piccoli a seconda della correttezza della sua funzione. Anche la respirazione orale provoca gli stessi fenomeni molto negativi nella crescita armoniosa: innanzitutto perchè, come in un circolo vizioso, la resp. orale crea postura errata bassa della lingua, e poi perchè il bambino non usando le vie aeree superiori in questi gravi casi, non sviluppa il palato perchè questo è strettamente connesso anatomicamente con le aree respiratorie che NON vengono usate perchè usano la bocca.

 

Spero di aver spiegato bene proprio tutti i possibili CIRCOLI VIZIOSI che si creano in queste disfunzioni. Un altro esempio è il frenulo corto. Talora ci nascono, ed è congenito o familiare, ma un mancato allungamento fisiologico del frenulo può verificarsi a causa di una respirazione orale, o di un uso protratto di ciuccio e biberon (ricordate che anche un minuto al giorno di uso del biberon solo per il latte la mattina è deleterio perchè il bambino non impara mai a mettere la lingua verso il palato come gli adulti, quindi non si tratta solo del danno diretto del biberon sulle arcate, ma della mancata maturazione della deglutizione adulta). Se la lingua per tutti questi motivi rimane bassa, il frenulo non si allunga mai, e poi, anche quando le cause sono risolte (non più ciuccio e biberon e-o respirazione normale, magari ripristinata dall’otorino con vari interventi curativi anche non chirurgici) vincola e mantiene la lingua in posizione errata.. E va operato. Meno male che ora si può fare molto precocemente col laser che non è per nulla invasivo, ma delicato e indolore!

 

Quanto alla TERAPIA, l’apparecchio “principe”, anzi, l’“imperatore assoluto” in questi casi è l’apparecchio funzionale mobile che crea funzione: cioè le cosiddette placche funzionalizzanti che oltre a correggere in modo progressivo, delicato e efficacissimo (secondo principi osteopatici) la malocclusione allargando il palato (e creando posto quindi per i canini) è in grado di intercettare la lingua e frenarne gli effetti negativi e ricondizionandone attivamente invece una postura corretta, 24 ore su 24.. Un effetto logopedista che però non ci esime da proporre alla famiglia del bambino in questi casi complessi e multifattoriali, anche la frequentazione della logopedista per la rieducazione tramite esercizi appositi, o dell’otorino se serve ripristinare la respirazione. Cioè in sostanza togliere le cause di tutto. ma gli apparecchi fissi, tanto cari ad alcune scuole di ortodonzia, in questi casi sono molto poco efficaci, o se lo sono, fanno una azione “violenta” (espansione rapida del palato) che crea squilibri osteopatici, sposta solo i denti, non risolve le cause di cui sopra, non rimette a posto la articolazione temporo mandibolare con lento rimodellamento o gli schemi della masticazione. Tutte azioni preziosissime che vengono effettuate dagli apparecchi funzionali, intervenendo in sindromi complesse, vere malattie potremmo indicarle, come quelle descritte dove tantissime sono le cose che si sono sregolate, o non si sono mai indirizzate verso la fisiologica funzione normale, in un sistema molto complesso come è la bocca, i denti, le arcate ossee, le articolazioni, i muscoli, e i comandi del cervello:  tutto deve essere ben collegato, come spiegato in un altro dei miei articoli precedenti cui vi rimando in www.passaretti.it.

 

 

Inizialmente voglio riprendere un argomento di un altro mio articoletto, quello sulle agenesie: la permanenza oltre tempo di un dente da latte in arcata, deve sempre mettere in allarme genitori e dentisti perchè ci sono tabelle precise della età media per la permuta di ognuno dei denti da latte. Se non le si conoscono, la unica ovvia conseguenza è che bisogna andare a far visitare due volte l’anno i propri bimbi, TUTTI, sempre, per verificare l’andamento della crescita, oltre che per le carie etc.. La mancata permuta di un dente da latte che quindi non cade nei tempi medi stabiliti dalla Natura, richiede approfondimento radiografico senza indugi e senza stupide opposizioni da parte di genitori preoccupati dei raggi, o, molto peggio, da parte di pediatri riluttanti a prescrivere rx che forse non sanno che equivalgono alla radiazione che i nostri figli assorbono in mezza giornata di tintarella al mare..

 

Infatti la inclusione ad esempio di un canino, è problema gravissimo, che se non diagnosticato prima e risolto poi, può portare letteralmente a perdita precoce di tutti i denti della bocca in età ancora giovanile 40,50 anni per una possibile serie di eventi innescati dalla malocclusione, piorrea etc.  Ma andiamo all’origine del ragionamento. Perchè un deciduo dovrebbe permanere troppo tempo in bocca, o addirittura mancare la permuta? O perchè c’è una agenesia (ne parlavo in un altro recente articolo) o perchè, mancando lo spazio, non riesce a spuntare. Ma perchè manca lo spazio? Qui dobbiamo andare ancora indietro. Una delle cause più frequenti di inclusione dei canini (uno o tutti e due a seconda della simmetria del problema) è il palato stretto detto crossbyte o morso inverso o incrociato mono o bilaterale.  La dimensione trasversale del palato è contratta, stretta, i canini ed anche altri denti, come gli incisivi laterali oltre che i canini, non hanno lo spazio per spuntare e nascono storti o rimangono inclusi, e il dente da latte corrispondente rimane più tempo del dovuto, od anche cade nei termini, ma senza che il dente  permanente corrispondente possa uscire. Ma perchè il palato rimane stretto e non si sviluppa come dovrebbe, in alcuni (si tratta in realtà di una patologia molto frequente) dei nostri bambini?? C’è qualche predisposizione ereditaria, o anche casi congeniti,  ma anche in questo caso dobbiamo andare ad indagare e studiare il capitolo delle ABITUDINI VIZIATE per capire la vera origine di questa malformazione ortodontica grave. La causa più frequente in assoluto delle malocclusioni non è come molti pensano la ereditarietà (a parte che anche alcune abitudini viziate hanno esse stesse una componente congenita) ma le disfunzioni quali la respirazione orale e la deglutizione infantile, o (ha gli stessi effetti della grande atomica di Hiroshima) il dito in bocca… Se pensiamo che la malposizione linguale ad esempio può dipendere da ciuccio o biberon troppo protratti nell’uso negli anni (ricordate che ho scritto prolissi e interminabili articoli nel mio sito www.passaretti.it cui vi rimando se interessati), capiamo come tutto ciò può partire veramente da molto lontano. Si tratta credo di una vera patologia dell’accudimento oggi diffusissima per tutta una serie di brutte abitudini permesse ai bambini da parte dei genitori..

 

Ed è assurdo DIAGNOSTICARE QUESTE MALFORMAZIONI A 13 ANNI, METTERE APPARECCHI FISSI VIOLENTI COME IL DISGIUNTORE RAPIDO DEL PALATO E FARE UN INTERVENTO CHIRURGICO DI DISINCLUSIONE DEL CANINO quando tutto ciò poteva essere PREVENUTO E DIAGNOSTICATO ED EVENTUALMENTE TRATTATO IN ETA’ MOLTO PIU TENERE CON MASSIMO SUCCESSO non invasivo. Si chiama anche ortodonzia intercettiva. La tengo davvero carica, ve lo dico chiaramente, con tutti quei medici, pediatri, dentisti, o con i genitori (ma loro non hanno colpe se incappano così male) che RIMANDANO IL TRATTAMENTO DI QUESTI CASI GRAVISSIMI. Una delle stupidaggini imperanti è che per mettere l’apparecchio bisogna aspettare che siano caduti tutti i denti da latte. Se noi abbiamo una piantina in giardino che cresce stortarella, quando glielo mettiamo un tutore?? Quando è un ulivo grande e storto come quello del Getsemani? O da piccina?? Quindi circola purtroppo la autentica idiozia che per mettere un apparecchio ad un bambino bisogna spettare che abbia cambiato tutti i denti. Roba da medioevo. Ma come fa il bambino a cambiare tutti i denti se non ha, appunto, lo spazio perchè il palato è strettissimo???

 

Insomma, dobbiamo distinguere se in una malocclusione c’è una componente che riguarda deformazioni scheletriche con dismorfismo della struttura ossea, oppure no. Nel primo caso, c’è da intervenire più precocemente possibile, “raddrizzare la piantina da piccina”. Ecco che così eviteremo poi che si verifichi la inclusione dei canini, e non dovremo trattarla chirurgicamente, stupidamente aggiungerei.

Ovviamente le malocclusioni, andando sempre più a ritroso, vanno PREVENUTE intercettando ancora più precocemente le cosiddette abitudini viziate, respirazione orale (ci vuole l’Otorino), deglutizione infantile (eliminiamo per tempo ciuccio e biberon, facciamo frenulectomia laser micro-invasiva precocissima già a 4 anni se alla base della malposizione della lingua c’è un frenulo corto), dito in bocca (psicologo????? Dice il mio Prof. che molti bambini stanno col dito in bocca già a pochi mesi di vita dentro la pancia della mamma: viste mai, che tenere le ecografie che li sorprendono così? Ma quanti guai dopo..) etc. Di questo, della prevenzione delle abitudini viziate e quindi delle malocclusioni, e delle frenulectomie laser assistite, parlo in altri articoli in www.passaretti.it.

 

Come parlo in altro articolo diffusamente del sistema di DIAGNOSI. Abbiamo detto di distinguere se una malocclusione ha una componente scheletrica oppure no. Questo chi ce lo dice?? la visita “ad occhio”?? No di certo. Ci vuole un esame specifico che si chiama CEFALOMETRIA (vedete nel mio sito) che è l’unico esame diagnostico che ci dice come è fatta la struttura scheletrica di quel bambino, e questo non lo possiamo desumere da nient’altro. per cui se non lo eseguiamo, andiamo a tentoni, alla cieca, e non sappiamo veramente cosa stiamo facendo. Diffidate e fuggite subito dai dentisti che solo con la visita ad occhio di 5 minuti dicono di aver capito tutto di quel bambino e di sapere quale trattamento ortodontico ci vuole etc. Vanno alla cieca e non sanno quello che propongono perchè non conoscono come è fatta la parte ossea..  La diagnosi accurata cefalometrica (che NON è funzione della gravità o difficoltà del caso, ma va fatta IN TUTTI I CASI DI TRATTAMENTO ORTODONTICO perchè sennò mancano dati sempre essenziali per capire, progettare)  ci permetterà di sapere molte cose e di impostare l’apparecchio giusto e di evitare fallimenti prima e recidiva dopo. Cioè che una volta smesso l’app tutto torni come prima, cosa frequentissima, quasi certa purtroppo quando viene impostato un trattamento ad occhio senza diagnosi cefalometrica preliminare.

 

Tornando quindi alla successione degli eventi, che abbiamo percorso prima a ritroso, ora ripetiamo, per massima chiarezza, come si genera l’inclusione dei canini partendo dall’inizio (e da qui potremo capire meglio ancora come evitarla, perchè la migliore cura di ogni malattia del corpo umano è la prevenzione). La presenza di una abitudine viziata come quelle descritte, provoca che il palato non si sviluppi adeguatamente  e questo porta ad una carenza di spazio responsabile della inclusione dei canini, uno o due a seconda che sia mono o bilaterale asimmetrica o simmetrica. Quindi la vera cura è la prevenzione sulle ab. viziate. Poi, dopo, se si verifica la malocclusione che non è stata prevenuta, ci sono i trattamenti ortodontici, a vari livelli, anche questi più PRECOCI possibile perchè più efficaci nel modificare la struttura ossea.

 

Ma torniamo indietro ancora una volta. Perchè la postura errata della lingua crea crossbyte, palato stretto ed inclusione dei canini. Quale è il MECCANISMO? Questo pure è spiegato in molti dei miei articoletti precedenti, ma riassumo che, se a causa delle abitudini viziate o di un frenulo corto, la lingua poggia e spinge in posizione bassa invece che su, in alto, verso il palato come di norma nella deglutizione dell’adulto (o del bambino post-svezzamento), viene meno l’importantissima funzione di stimolo, appunto, di crescita del palato e del premaxillae e del “sopra”, mentre viene incrementata e sviluppata la crescita della arcata inferiore (infatti spesso si sviluppa, a seconda di come poggia prevalentemente la lingua, una III classe, prognatismo mandibolare). Gli atti di deglutizione sono 1500-2000 al giorno, e la lingua è un muscolo potentissimo e PLASMA le arcate in crescita dei bambini piccoli a seconda della correttezza della sua funzione. Anche la respirazione orale provoca gli stessi fenomeni molto negativi nella crescita armoniosa: innanzitutto perchè, come in un circolo vizioso, la resp. orale crea postura errata bassa della lingua, e poi perchè il bambino non usando le vie aeree superiori in questi gravi casi, non sviluppa il palato perchè questo è strettamente connesso anatomicamente con le aree respiratorie che NON vengono usate perchè usano la bocca.

 

Spero di aver spiegato bene proprio tutti i possibili CIRCOLI VIZIOSI che si creano in queste disfunzioni. Un altro esempio è il frenulo corto. Talora ci nascono, ed è congenito o familiare, ma un mancato allungamento fisiologico del frenulo può verificarsi a causa di una respirazione orale, o di un uso protratto di ciuccio e biberon (ricordate che anche un minuto al giorno di uso del biberon solo per il latte la mattina è deleterio perchè il bambino non impara mai a mettere la lingua verso il palato come gli adulti, quindi non si tratta solo del danno diretto del biberon sulle arcate, ma della mancata maturazione della deglutizione adulta). Se la lingua per tutti questi motivi rimane bassa, il frenulo non si allunga mai, e poi, anche quando le cause sono risolte (non più ciuccio e biberon e-o respirazione normale, magari ripristinata dall’otorino con vari interventi curativi anche non chirurgici) vincola e mantiene la lingua in posizione errata.. E va operato. Meno male che ora si può fare molto precocemente col laser che non è per nulla invasivo, ma delicato e indolore, in associazione con la sedazione cosciente che elimina ogni ansia!!

 

Quanto alla TERAPIA, l’apparecchio “principe”, anzi, l’“imperatore assoluto” in questi casi è l’apparecchio funzionale mobile che crea funzione: cioè le cosiddette placche funzionalizzanti che oltre a correggere in modo progressivo, delicato e efficacissimo (secondo principi osteopatici) la malocclusione allargando il palato (e creando posto quindi per i canini) è in grado di intercettare la lingua e frenarne gli effetti negativi e ricondizionandone attivamente invece una postura corretta, 24 ore su 24.. Un effetto logopedista che però non ci esime da proporre alla famiglia del bambino in questi casi complessi e multifattoriali, anche la frequentazione della logopedista per la rieducazione tramite esercizi appositi, o dell’otorino se serve ripristinare la respirazione. Cioè in sostanza togliere le cause di tutto. ma gli apparecchi fissi, tanto cari ad alcune scuole di ortodonzia, in questi casi sono molto poco efficaci, o se lo sono, fanno una azione “violenta” (espansione rapida del palato) che crea squilibri osteopatici, sposta solo i denti, non risolve le cause di cui sopra, non rimette a posto la articolazione temporo mandibolare con lento rimodellamento o gli schemi della masticazione. Tutte azioni preziosissime che vengono effettuate dagli apparecchi funzionali, intervenendo in sindromi complesse, vere malattie potremmo indicarle, come quelle descritte dove tantissime sono le cose che si sono sregolate, o non si sono mai indirizzate verso la fisiologica funzione normale, in un sistema molto complesso come è la bocca, i denti, le arcate ossee, le articolazioni, i muscoli, e i comandi del cervello:  tutto deve essere ben collegato, come spiegato in un altro dei miei articoli precedenti cui vi rimando in www.passaretti.it.

 

 

 

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