Il laser a diodi per la cura della piorrea e delle gengiviti

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UNA VERA, GRANDE, RIVOLUZIONE NELLA CURA DELLE GENGIVE E DEI TESSUTI DI SOSTEGNO DEL DENTE: IL LASER A DIODI 

– La piorrea (parodontopatia etc) è sostanzialmente una infezione batterica del parodonto, ovvero dei tessuti di sostegno del dente, gengive e osso. Porta in tempi molto variabili alla perdita dei denti. Possiamo solo prevenirla perchè ad oggi non ci sono metodi per salvare un dente che si muove (può avvenire nei casi gravi anche nei primi decenni di vita, a 35-40-50 anni). Quindi bisogna agire con costanza anno per anno con manovre preventive del dentista, da effettuare PRIMA che escano i sintomi, e giorno per giorno a casa nostra con impegnoi direi fanatico per l’igiene personale dentale.. IL LASER, CHE STERILIZZA E EFFETTUA FOTOBIOSTIMOLAZIONE GUARITRICE SEMBRA ORA UNA DELLE TERAPIE PREVENTIVE E CURATIVE PIU EFFICACI E PROMETTENTI PER LA PIORREA.

– Il raggio del laser a diodi viene captato nel profondo della tasca parodontale e dai suoi tessuti, nel senso che il diodo ha come target specifico i tessuti parodontali malati. Penetra facilmente anche nelle tasche più profonde, e svolge i suoi benefici effetti

– il laser usato dopo la seduta di pulizia classica con ultrasuoni, è in grado di effettuare una rimozione dell’epitelio malato in modo più completo ed efficace delle curettes manuali (ma ovviamente, per le caratteristiche intrinseche del raggio laser, senza dolore e quindi senza anestesia). 

– le caratteristiche più evidenti della azione del laser sono la sterilizzazione delle tasche e la eliminazione delle tossine batteriche. Ma questa azione si svolge uccidendo anche i batteri della pericolosa specie dell’Actinomycetes Actynomicetemcomitans . Questo è un batterio invasivo che è associato con le forme aggressive e destruenti di malattia parodontale e che non è efficacemente trattabile con il solo curettage manuale. Infatti l’A.A. non è solo presente nelle superfici malate delle radici, ma invade anche i tessuti molli circostanti, rendendo quasi impossibile da rimuovere da parte della sola strumentazione parodontale meccanica. Questo spessissimo rende necessaria una terapia antibiotica aggiuntiva per via sistemica.  Il laser a diodi offre una soluzione non-farmacologica

– l’Actinomycetes è stato anche stato trovato nelle placche arteriosclerotiche, e numerosi studi suggeriscono la correlazione fra infezione gengivale da A.A e la malattia coronarica del cuore. Questo richiede di cercare dei metodi di controllo efficaci di questa infezione. Il laser elimina fino al 97% dei germi delle gengive e delle loro tasche..

– Tutti gli studi più aggiornati della letteratura sulle patologie gengivali, indicano che l’abbinamento fra le tradizionali tecniche di pulizia di gengive e radici (ablazione del tartaro con ultrasuoni in gengive senza tasche e curettage manuale delle tasche) e l’uso DECONTAMINANTE  del laser produce dei risultati significativamente molto maggiori e migliori. Dopo le tecniche di pulizia ordinarie, l’uso del laser elimina tutti i germi dai tessuti parodontali e l’epitelio malato, e crea BIOSTIMOLAZIONE profonda che promuove ed aiuta immediata guarigione di questi tessuti infiammati.

– dal punto di vista del paziente ciò si traduce in maggiore salute locale e generale, arresto del sanguinamento, della infiammazione gengivale, riduzione notevole delle tasche gegivali, diminuzione della mobilità dentale, minore perdita di attacco clinico parodontale, MINORE FASTIDIO NEI GIORNI SUCCESSIVI LE PROCEDURE, con tessuti rapidamente sfiammati perchè biostimolati e decontaminati, minor dolore post-igiene, ripresa immediata della masticazione, massimo comfort post-procedure, maggiore stabilità del miglioramento e effetti molto più durevoli delle sole procedure meccaniche con benefici che rimangono più a lungo, SI TRATTA DUNQUE DI UNA PROCEDURA NON CHIRURGICA MINI-INVASIVA, le necessità di chirurgia parodontale vera e propria diminuiscono drasticamente (i casi da inviare al chirurgo gengivale nei pazienti trattati con il laser a diodi diminuiscono moltissimo). La indicazione agli antibiotici diminuisce in maniera quasi totale, e con essa i disturbi legati alle allergie, alla tossicità sistemica dell’organismo generale da parte degli antibiotici, e alle reazioni crociate e alla creazione di ceppi resistenti.  Inoltre tutte le spese PER LA SALUTE così sono molto minori.. 

– Va specificato che questa decontaminazione + biostimolazione del laser ha, nella letteraura scientifica, indicazioni molto precise e raccomandazioni consistenti anche in assenza fisica di tasche parodontali, in tutti quei casi in cui le gengive sanguinano e sono infiammate (in  tutte le forme di parodontite, anche le più lievi), ovvero anche nei casi che era molto tempo che non si faceva seduta di igiene, per migliorare la risposta dei tessuti, e il comfort post-seduta del paziente e per eliminare il germe pericoloso di cui sopra che non risiede solo nelle tasche, ma può essere reperito (esistono test specifici di cui parlo in altro articolo e depliant) in ogni gengiva malata o infiammata. Quindi sarà premura clinica dell’igienista proporre nella maggior parte dei casi la terapia laser (effettuata negli USA e in Canada dagli igienisti stessi..).

I TEMPI SONO CAMBIATI, IL PROGRESSO AVANZA, LE TECNICHE MIGLIORANO.. 

RICERCA CLINICA: 8, anzi 9 buone ragioni, per motivare i vostri pazienti all’igiene domiciliare

Ci sono vantaggi a mantenere i  denti perfettamente spazzolati che vanno ben oltre ad un sorriso smagliante.

Secondo un recente studio di un gruppo di ricercatori della California University guidati da Anlia Paganini-Hill e pubblicato sul  Journal of the American Geriatrics Society, un  igiene orale corretta   riduce il rischio anche di demenza senile.

Durante l’indagine i ricercatori hanno monitorato lo stato di salute di oltre cinquemila residenti in una comunità per anziani in California dal 1992 al 2010.

Il gruppo di donne che trascuravano l’igiene orale giornaliera hanno sviluppato la demenza senile in una maggiore percentuale (65%) rispetto alle “spazzolatrici virtuose”. Analoghi risultati nella comunità maschile con una percentuale di demenza maggior del 22% rispetto al gruppo di controllo.

“Non solo lo stato della mente predice quale tipo di abitudini di salute orale si praticano, ma è anche possibile che le abitudini di salute orale influenzino l’eventuale comparsa della demenza”, spiega l’autrice dello studio Annlia Paganini-Hill .

Mantenere una corretta igiene orale è ormai dimostrato che genera benefici che vanno MOLTO oltre la salute della bocca:

1) secondo uno studio di quest’anno dell’American Journal of Medicine, riduce il rischio di attacchi ischemici in anziani postinfartuati;

2) lo stesso studio ha dimostrato che la cura della bocca riduce  l’incidenza di ictus;

3) secondo il The National Insititute of Dental and Craniofacial Research,  reduce il rischio di malattia parodontale;

4) secondo uno studio del 2011 Journal of Periodontology, previene  le polmoniti nei pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva;

5) secondo uno studio del 2007 del  Journal of Periodontology  riduce il rischio di gravidanze pretermine;

6) secondo il Report della rivista Prevention lavare  i denti  è un indicatore per il cervello che il pasto è terminato e previene eccessivi apporti calorici;

7) secondo uno studio del 2010  della New York University College of Dentistry la malattia parodontale aumenta il rischio di Alzheimer;

8) secondo un  Report della rivista Prevention del 2012  gli uomini con malattia parodontale hanno con maggior frequenza disturbi erettili.

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