Gentili pazienti. Vi riporto qui sotto due articoli scritti da colleghi Otorinolaringoiatri nella letteratura pubblica che descrivono la SINDROME DI COSTEN che è la massima espressione dei DCM, i disturbi cranio-mandibolari, che possono conseguire ad una disfunzione ATM, articolazione temporo mandibolare, dovuta a sua volta da MALOCCLUSIONE con o senza bruxismo. Ho scritto numerosi articoli su tutto ciò, e vi invio alla lattura dei medesimi, qui nel sito, per eventuali approfondimenti da parte vostra, di lettori o pazienti.
La catena degli eventi quindi è, riassumendo in maniera schematica: malocclusione (sommata o no ad eventuale componente di ansia e stress generale personale) può portare a disfunzione della articolazione ATM. Cio’ può generare i fastidiosissimi disturbi DCM.
Tutto ciò interessa ovviamente il mio campo di azione di orto – gnatologo, perchè le terapie sono di mia pertinenza, ortodonzia, protesi, byte etc.
Il motivo per cui vi propongo questi due articoli assai ben fatti (da me lievemente modificati ed arricchiti), che descrivono molto bene i DCM-Costen, riguardano il fatto che spesso per questi disturbi (DCM- S. di Costen) ci si rivolge all’OTORINO, e quindi è molto interessante sapere come la pensano questi specialisti..
SINDROME DI COSTEN – PRIMO ARTICOLO
La sindrome dolorosa mio-faciale è una patologia molto fastidiosa per la quale i pazienti frequentemente consultano lo specialista ORL.. Tale patologia è nota anche come SINDROME DI COSTEN.
IN COSA CONSISTE?
Il Dr. Costen era un medico americano che, per primo, negli anni ’30 si accorse che i suoi pazienti affetti da disturbi a carico dell’ARTICOLAZIONE TEMPORO-MANDIBOLARE (che da adesso chiameremo ATM), potevano nel tempo sviluppare alcuni disturbi a carico dell’orecchio, ed in particolare
– SENSO DI OVATTAMENTO
– FISCHI
– DOLORI TRAFITTIVI NELLA REGIONE DEL CONDOTTO UDITIVO, CHE SI IRRADIANO ALLE TEMPIE E LUNGO LA MANDIBOLA
In realtà tale patologia è molto più diffusa di quanto in genere non si creda: purtroppo nella maggior parte dei casi non viene riconosciuta ed il paziente riceve diagnosi ERRATA di “nevralgia”, “cefalea”, “otite”, “sindrome trigeminale”, e viene confusa con queste patologie.. – nota by dr. P.P.
In tali casi, mancando la corretta diagnosi non si potrà attivare una corretta terapia causale per fare guarire il disturbo.
La sindrome di Costen, fastidiosa nelle prime fasi della sua evoluzione, può diventare un vero tormento meritando la definizione clinica più moderna con cui viene conosciuta e cioè la SINDROME DOLOROSA MIO-FACIALE (una patologia da suicidio la definì il dr. Costen – nota by dr. P.P.)
COME MAI UN DISTURBO DELL’ARTICOLAZIONE MANDIBOLARE DA’ PROBLEMI ALL’ORECCHIO?
Ciò dipende dalle strette interconnessioni anatomiche tra l’orecchio esterno e l’ATM
L’articolazione forma infatti la parete anteriore del condotto uditivo esterno. Chiunque ponendo un dito nel condotto ed aprendo e chiudendo la bocca può percepire il movimento del condilo mandibolare.
Tali stretti rapporti comprendo anche una comune struttura nervosa e pertanto una parte dei nervi che vanno all’articolazione si portano anche dentro l’orecchio. Le conseguenze sono ovvie: in caso di sofferenza dell’ ATM avremo impulsi nervosi che vanno ad interferire con l’orecchio causando i disturbi che abbiamo citato prima.
QUALI SONO LE CAUSE DELLA SOFFERENZA DELL’ATM?
L’ATM è un’articolazione molto attiva essendo coinvolta in ogni movimento della bocca, quindi durante la masticazione e durante la fonazione (parlare).
Lo sforzo maggiore si ha senza dubbio durante la masticazione, quando i potenti muscoli collegati alla mandibola sviluppano forti pressioni per masticare il cibo.
Se l’allineamento in chiusura dei denti dell’arcata superiore con quelli dell’arcata inferiore, definita OCCLUSIONE, è perfetta, l’ATM compie un elegante movimento che non comporta problemi.
Se invece I denti non sono perfettamente centrati, o sono presenti protesi non correttamente eseguite, allora l’articolazione compie movimenti anomali che schiacciano il menisco articolare e causano un’irritazione dei tessuti.
Se il problema persiste per molto tempo l’ATM si deforma e va incontro ad una vera forma di “artrosi”. In tal caso i disturbi diventano sempre più intensi, e così i dolori, fino ad arrivare al pieno quadro della SINDROME DOLOROSA MIOFACIALE.
La patologia è fondamentalmente di competenza odontoiatrica.
Non sempre è facile correggere perfettamente il problema masticatorio a carico dell’ ATM. Ciò richiede per lo più un lavoro combinato del dentista protesista e dell’ortodontista, che può protrarsi per anni.
F.A.Q.
Accuso spesso un dolore all’ ATM al risveglio al mattino o durante la notte. Come mai?
R: Durante la notte a volte dormendo si appoggia la mandibola sul cuscino spostando lateralmente l?ATM e stirando i legamenti articolari. In altri casi pazienti affetti da BRUXISMO digrignano i denti durante la notte comprimendo violentemente le articolazioni. In tal caso l’uso di un BYTE può essere utile: il BYTE è una placca in silicone che il dentista prepara su misura e serve ad evitare le compressioni dei denti durante la notte bloccando l’arco riflesso che sta alla base del bruxismo.
Il mio bambino accusa dolori all’ ATM dopo essere stato dall’ortodontista a regolare l’apparecchio per i denti. Perché?
R: Gli apparecchi ortodontici sono dei presidi che spingendo lentamente ma costantemente i denti in una data direzione ne modificano la posizione e modificano quindi anche l’assetto della masticazione. Ogni volta che il dentista apporta una correzione il consequente effetto sulla masticazione modifica gli equilibri delle ATM risvegliando per un breve periodo il dolore. (Ma le apparecchiature funzionali, ad esempio scuola Prof P. Bracco Uni-TO sono in grado di RISOLVERE, CURARE O PREVENIRE i DCM, e non certo sono in colpa di generare i DCM, essendo apparecchiature gnatologiche, anzi ortognatologiche, progettate per prevenzione, cura e risoluzione dei DCM – – nota by dr. P.P.)
Soffro di un problema all’ ATM che peggiora con il freddo e con il vento. Come mai?
R: L’ATM infiammata è in preda a fenomeni artrosici. Tutte le artrosi sono aggravate dall’esposizione al freddo ed all’umido.
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SECONDO ARTICOLO
L’ATM REGOLA I MOVIMENTI MANDIBOLARI
La più utilizzata, articolazione piccola ma importante
Una piccola articolazione mandibolare, ma la più utilizzata dell’intero corpo, si trova
davanti l’orecchio dove la mandibola e il cranio si incontrano, permette alla mandibola di
muoversi e di funzionare. Questa piccola ma resistente articolazione, è realmente
impegnata quotidianamente tutto il tempo, svolge la funzione di articolare il movimento
complesso della mandibola nei tre piani dello spazio fondamentali per la masticazione e
la parola. Si distinguono infatti movimenti simmetrici [ apertura, chiusura, protrusione,
retrusione ] ed asimmetrici [ lateralità, masticatori ed altri movimenti automatici ]. Tra
tutte le patologie evidenziabili nel settore medico, senza dubbio la patologia a carico
dell’ ATM risulta essere una della più complesse e la più temuta. Il sesso femminile è
molto più colpito di quello maschile, con un rapporto di 8 a 1. La malattia si manifesta
con rumori di click alle orecchie o affaticamento dei muscoli masticatori, fino al dolore.
La diffusione più frequente è la sub-lussazione, intesa come perdita dei normali rapporti
fra i capi articolari. Importanza notevole in questa patologia la detiene anche la
componente muscolare in quanto “appeso” sotto la mandibola troviamo l’osso loide, che
si comporta nel corpo come la livella del muratore: segue la regolazione statica della
postura. Lo loide è il punto cruciale di collegamento delle catene muscolari da cui la
postura stessa dipende. Uno spostamento spaziale della mandibola corrisponde ad uno
spostamento dell’osso loide che a sua volta modifica la tensione delle catene muscolari.
I denti determinano la posizione della mandibola, la mandibola determina la posizione
dell’osso loide e quest’ultimo regola la postura del resto del corpo. Contratture muscolari
e malposizione della mandibola sono i fattori che determinano le tensioni asimmetriche
sull’osso loide e il conseguente danno alla postura. Ed è per tutto questo che la
patologia dell’ ATM è di interessa multidisciplinare, con il coinvolgimento
dell’odontoiatria [ gnatologo ] del chirurgo maxillo-facciale, del fisiatra e del
fisioterapeuta, oltre che del neurologo e dell’otorinolaringoiatra (e di osteopata e logopedista, assai fondamentali nella cura dei DCM – nota by dr. P.P. )
SINDROME DI COSTEN: come rilevarla e i metodi di cura
Detta anche “sindrome dell’articolazione temporo-mandibolare“, la Sindrome di Costen è
una disfunzione dolorosa dell’articolazione della mandibola caratterizzata da crepitio
durante i movimenti di masticazione, con dolore che si irradia verso l’orecchio e la
sommità del cranio, provocando talora vertigini, disturbi oculari, faringo-laringite. La
diagnosi viene effettuata dal medico o dal dentista sulla base dei sintomi e dell’esame
obbiettivo. L’esame radiografico dell’articolazione, la risonanza magnetica nucleare o
l’elettromiografia possono essere utili per identificare la cause della sindrome e per
seguirne l’andamento. Il trattamento del dolore che spesso accompagna la sindrome
temporo-mandibolare può essere effettuato con aspirina o altri anti-infiammatori,
mentre i miorilassanti possono aiutare a ridurre la tensione muscolare. Spesso è utile
l’applicazione di un byte [ doccia in resina da adattare ad una delle due arcate dentarie
], specie nei soggetti che tendono a serrare i denti. Se la causa della sindrome è un
problema di allineamento dei denti si richiede l’intervento dell’odontoiatra, mentre nei
casi più gravi si può prendere in considerazione l’intervento chirurgico. Fondamentali
sono i trattamenti fisioterapici manuali eseguiti sui muscoli masticatori che molto spesso
risolvono il quadro sintomatologico. Sii sono dimostrate molto utili a risolvere il problema anche sedute di ipertermia eseguite direttamente sull’
ATM, associate alla terapia manuale. (OGGI, OLTRE AL BYTE O AL TRATTAMENTO ORTOPROTESICO ETC CHE TENDONO A RISOLVERE ALLA BASE LA PATOLOGIA SOPRA CITATA, C’è L’IMPIEGO DEL LASER A DIODI CHE è IN GRADO DI LENIRE I FASTIDI, DOLORI, INFIAMMAZIONE, IN MANIERA ESTREMAMENTE EFFICACE E NATURALE, TRAMITE LLLT LOW LEVEL LASER THERAPY DETTA ANCHE FOTOBIOSTIMOLAZIONE E EVITANDO COSì I FARMACI PER CHI NON PUò PRENDERLI, MA ANCHE PER TUTTI GLI ALTRI – nota by dr. P.P.)
Vedi articolo qui sulla postura
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