Il valore di un dente da latte é in funzione della età del bambino. Se c’é una carie già a tre anni (giusto per fare un esempio) su un molaretto da latte, il recupero di questo elemento é di grande e primaria importanza perché il dente nuovo verrà fuori a 10 anni (più o meno un anno di tolleranza, quindi 9-11 anni circa). Infatti manca.. “una vita” alla permuta e con quel dente, il bambino, dovrà alimentarsi, masticarci, in assenza di dolori e infezioni, crescerci, far crescere il contenitore, ovvero l’osso che in assenza del contenuto, cioé il dente, avrà la mancanza di quella che noi ortodontisti chiamiamo la “matrice funzionale” e non si svilupperà adeguatamente. E dovrà mantenere gli spazi etc etc. Quindi nel caso di un bimbo ad esempio, di 3-5 anni, manca ancora molto tempo, e questi denti vanno considerati: se possibile salvati. Ma anche nel caso dei denti frontali, gli incisivi (che vengono cambiato molto prima, a sei anni) se distrutti dalla cosiddetta carie da biberon, mancherà il cosiddetto “sigillo anteriore”, e il bimbo non avrà il muro di questi dentini davanti e la lingua andrà libera, mantenendo lo schema della deglutizione infantile. Cioè un modello di postura della lingua simile a quando il bambino allatta dal seno e sbagliato quindi per il corretto sviluppo delle arcate. Infatti in caso di postura errata della lingua (deglutizione infantile) si crea il morso aperto, o, la terza classe (ipersviluppo della mandibola) o il morso incrociato, ovvero il palato stretto. Tutte malocclusioni difficili da correggere, che possono in qualche modo essere indotte dalla carie distruttiva sui denti da latte anteriori. In sostanza il danno della carie dei denti da latte, ampiamente storicamente sottovalutata (perchè tutte le nonne dicono che tanto poi li butta…) è molteplice: sofferenze, infezioni, necessità di imbottire questi bambini di antibiotici, difficoltà di alimentazione e quindi al limite, anche di crescita, malocclusioni indotte da questa situazione che altrimenti non ci sarebbero state, quindi necessità di apparecchi ortodontici derivante dalle carie dei denti da latte, danni ai denti permanenti, necessità di cure complicate, costose, potenzialmente traumatiche per bambini così piccoli, rarissime complicazioni con infezione generalizzata e di organi a distanza, quali cuore, reni, occhi, etc. e chi più ne ha.. Se il bambino invece ha 9 anni, o 10, la conservazione di questi molaretti da latte ha un valore molto minore, o nullo, perché ben presto arriveranno i denti nuovi permanenti.. Ma se sono molto rovinati ci possono essere danni ai denti permanenti corrispettivi. Sia direttamente, perchè in presenza di un ascesso si può bloccare la permuta regolare e il dente nuovo può nascere storto, o in ritardo. Oppure per danno diretto dell’infezione sullo smalto del dente sottostante. Sia indirettamente perchè un dente da latte rovinato crea un ambiente orale estremamente inquinato da germi nocivi che possono contribuire alla carie anche sui permanenti, sia quelli che stanno accanto al dente da latte, sia a distanza, perchè tutta la bocca è infetta.. Quindi i denti da latte rovinati (in qualsiasi età li consideriamo..) vanno curati a perfezione, tale e quale a quelli di un adulto, oppure eliminati e messo se necessario, un mantenitore di spazio
Quanto alla CURA, a patto che il giovanotto si lasci avvicinare (da un dentista che si occupi veramente di bimbi, dentista pediatrico, e non ce ne sono molti). Sulle possibilità di recupero, bisogna vedere due cose: lo stato del dente (perché se troppo rovinato, sarà impossibile curarlo, così proprio come un dente di un adulto, se é “finito”, é finito..!!). A questo proposito, se il recupero sarà davvero impossibile, nella maggior parte dei casi si potrà applicare un mantenitore di spazio per non perdere lo spazio per il dente definitivo. E’ un piccolo apparecchino che lascia lo spazio aperto. E poi, come dicevo prima, la collaborazione del bambino, che non va spaventato, ma va avvicinato con tutte le tecniche giuste di approccio della odontoiatria pediatrica. Quindi il dentista che si dedica realmente in modo specialistico alla cura dei denti da latte dei più piccini, avrà alcune armi a disposizione, come la sedazione cosciente col protossido, la ozonoterapia dentale (vedi altre sezioni del sito) ma soprattutto il tell-show-do (spiega, mostra, fai), la dolcezza e le tecniche di ambientazione etc. Se poi, si tratta di un giovanotto davvero vivace, si dovranno fare tutta una serie di considerazioni sulla opportunità di intervenire o rimandare, ove possibile… La decisione sarà congiunta: mamma + dentista… Per i bimbi più inclini alla vivacità e non collaboranti minimamente, sarà davvero un problema perchè in Italia ci sono rarissimi casi in cui in strutture ospedaliere fanno la cura di questi denti da latte in anestesia generale. Questo si fa solo in grandissimi ospedali pediatrici quali quello di Genova, Firenze, Milano. Quindi le tecniche che abbiamo a disposizione nella zona in cui io opero sono solo quelle descritte.
Quanto alla prevenzione, i pediatri dovrebbero lavorare molto sulle mamme, anzi i ginecologi mentre le donne aspettano il bambino. Purtroppo questo avviene raramente. Possiamo distinguere fra la “normale” carie dei denti da latte (che interviene dopo un po’ di anni dall’eruzione dei denti, quindi, per esempio, all’età di 4-5 anni) e una sindrome particolare, in quadro molto grave, oggi chiamato ECC (carie infantile molto precoce, dall’inglese) e fino a ieri chiamata “carie da biberon“. Si tratta di situazioni simili, ma la ECC insorge estremamente precocemente ed è gravemente e rapidamente destruente. Prende i denti da latte immediatamente APPENA SPUNTATI. La causa della carie è sempre solo ed esclusivamente una in qualsiasi età da zero a novantanove anni: zuccheri + batteri (placca). E quindi anche se ci possono essere una enorme varietà di cause favorenti o scatenanti (di cui cercherò sommariamente di parlarvi) la vera causa sono i germi che fermentano gli zuccheri a contatto con lo smalto creando un ambiente acido che crea la carie etc. Se non ci fossero zuccheri o batteri nella bocca non esisterebbe la carie !
Tutti noi cerchiamo sempre sempre sempre giustificazioni e alibi per salvarci e dare la colpa di qualcosa a qualcun altro o a qualcos’altro. Questo il Dr. House della TV lo sa bene ! Anzi, i suoi pazienti spesso mentono addirittura, anche al costo che la loro bugia metta loro a rischio la vita stessa. Le mamme, per cercare disperatamente di pulire la propria coscienza, parlano di ereditarietà (“anche il padre, aveva tutti i denti da latte rovinati, me lo ricordo bene !“), di mancanza di calcio (“non mangia un grammo di parmigiano e ha mollato il latte subito da piccolo, ora ha intolleranza“), di cercare di avallare comportamenti devianti del tipo “così fan tutti” (” dolci?? beh fa quello che fanno tutti: una caramella ogni 12 minuti primi e 30 secondi netti. Poi a merenda, roba sana nutriente piena di vitamine che fa crescere davvero bene, si vede dalla bella pancia del pupo e dai tanti kili a rotoletti: merendine polpose al burro del mulino bianco, ferrero kinder, buondi motta, coca cola, estathè a litri, succhi artificiali fatta con polverina e non frutta, etc.) Come fanno tutti i bambini normali della sua età, all’asilo e ovunque a partire dal modello USA-Bush in poi. Scherzi a parte nessuno oggi, tranne qualche raro caso di qualche pediatra fuori dal coro, si rende conto che stiamo alimentando i nostri bambini (e noi tutti pure) con spazzatura pura imposta dalla pubblicità delle multinazionali americane. I nostri figli rischiano, oltre alle carie, obesità, ipercolesterolemie infantili, diabete, problemi circolatori, ipertensione precocissima, difficoltà di comunicazione e relazione interpersonale. E mi dimentico sicuramente una bella quantità di gravissime conseguenze. Quello che è dannoso è sia la quantità totale giornaliera di zuccheri raffinati, sia SOPRATTUTTO LA FREQUENZA DI ASSUNZIONE. Ovvero lo SNACKING, l’abitudine deleteria per i denti, di mangiucchiare spessissimo e fare 18 merende (zuccherate) al giorno. L’azione cariogena degli zuccheri dura ore ed ore. O meglio, oggi si interpreta che non si dà tempo, in caso di snacking forsennato, allo smalto di ripararsi fra un pasto e l’altro, perchè l’acidità della saliva non scende mai per la nuova successiva reiterata compulsiva assunzione di schifezze zuccherate. E una della cose più false e pericolose che si può pensare è che questi bambini possono pure ingozzarsi di dolciumi se però subito si vanno a lavare i denti: Questo NON FUNZIONA: se c’è un eccesso di quantità e di frequenza di assunzione di zuccheri, non c’è spazzolino che tenga: la carie esce fuori di sicuro: Ma ci pensate?? Sarebbe come se un diabetico dicesse: “oggi mi sbafo una intera colomba pasquale con nutella dentro, tanto poi dopo mi sparo doppia endovena di insulina“: Può funzionare secondo voi? E’ un ragionamento corretto?
Se poi ci chiediamo: “Dio, perchè lui si ed io no?” (come Salieri disse leggendo gli spartiti di Mozart), ci sono molti fattori che possono far si che, a parità di schifezze igienico alimentari un bambino si ammali di carie ed un altro no. La causa prima è lo snacking frequente. Cioè, ripeto, la quantità globale e sopratutto la frequenza di assunzione giornaliera degli zuccheri. Poi ci può essere la presenza di germi particolari nell’ambito orale. Nella moltitudine di batteri che abbiamo normalmente in bocca, se sono presenti anche lo streptococco mutans e i lactobacilli allora la probabilità di carie e la sua virulenza sono decisamente aumentate. Uno dei modi con cui la bocca si contamina di questi germi, è la trasmissione da madre a figlio (questa è la vera ereditarietà della carie!!!). Se la mamma ce l’ha, lo trasmette al bimbo in vari modi: assaggiando la pappa e poi schiaffando lo stesso cucchiaino in bocca al bimbo. Raccogliendo il ciuccetto caduto, e in assenza di acqua corrente, cercare di pulirlo mettendolo in bocca della mamma prima di rimetterlo al bimbo. Comportamenti anti-igenici ed aberranti alle volte. Ma visti milioni di volte, no? E poi c’è la famosa saliva. Ci sono soggetti che producono una saliva abbondante e con possibilità maggiore di tamponare l’acidità: queste persone (questi bambini) sono protette dalla carie. Tutte queste cose oggi sono analizzabili negli studi dentistici con l’esame della saliva e delle sue caratteristiche e dei germi che contiene, con facili test che individuano così il livello di rischio-carie di quel soggetto o bambino.
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