Sulla sua rivista ufficiale, Pediatrics, l’American academy of pediatrics (Aap) ha pubblicato le linee guida sull’igiene orale dei bambini.
“Dato che i più piccoli vedono il dentista meno di quanto vedano il pediatra, è importante che quest’ultimo sia informato circa i meccanismi che portano alla carie, su come prevenirla, e su quali interventi servano a mantenere la salute orale dei suoi giovani assistiti”, esordisce David Krol odontoiatra alla Robert Wood Johnson foundation di Princeton, New Jersey, e presidente del Comitato esecutivo Aap sulla salute orale.
“La prevenzione della carie richiede un approccio globale, che include la valutazione precoce del rischio da parte del medico e un’adeguata sorveglianza della famiglia” continua l’esperto, spiegando che il modo migliore di prevenire le carie nei bambini è quello di concentrarsi sui principali fattori di rischio tra cui la dieta e l’igiene orale. A questo proposito le linee guida raccomandano ai pediatri di informare i genitori sull’importanza di allattare, se possibile, i neonati al seno nei primi sei mesi dal parto, ma anche di ridurre l’esposizione ad alimenti e bevande zuccherate, e di evitare le bibite gassate.”
“I bambini andrebbero incoraggiati a bere solo acqua tra i pasti, preferibilmente quella fluorata del rubinetto” riprende Krol, sottolineando inoltre la grande importanza di una corretta igiene orale. A questo proposito l’Aap raccomanda di spazzolare i denti del bambino, non appena erompono dalle gengive, per almeno due volte al giorno usando un tamponcino e una piccola quantità di dentifricio al fluoro, da aumentare con l’età. L’uso corretto dello spazzolino è da insegnare più tardi, fino a che il bambino, all’età di otto anni circa, non sarà in grado di usarlo da solo. Infine, l’Aap prende posizione sul ciuccio o il dito in bocca. “Se durano oltre il terzo anno di vita, entrambe le abitudini potranno causare problemi alle strutture dentali. E in questo caso è opportuno il parere di un dentista” conclude il ricercatore.
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