Abitudini alimentari errate – svezzamento

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I nostri bambini sono sempre meno immersi nella loro dimensione “infantile” fatta di scoperte,  di segreti da raccontare,  di giochi da inventare, anche insieme agli adulti. Oggi i  ritmi della vita sono tiranni, non c’è spazio per la fantasia, per accompagnare alla scoperta delle cose del mondo e regnano spesso indisturbati computer e  videogiochi che diventano madre, padre e compagni di avventure. In questa realtà poco spazio viene riservato al gioco, quello da inventare, dove il manico della scopa diventa cavallo e il grembiule armatura, il solo che opera l’emozione di un mondo interiorizzato e stimola la parola. I genitori sono occupati fuori casa la massima parte della giornata e imperversa la televisione. Un aspetto da considerare in questo scenario moderno è l’alimentazione dei nostri figli che non è poi così distante dal loro linguaggio e dai loro giochi. Che cosa viene offerto a partire dallo svezzamento? Si parte con gli omogeneizzati di frutta, di carne, si continua con i frullati, i macinati, per passare alle comode merendine da portare anche a scuola. “mio figlio non sopporta la fetta di carne, mangia solo hamburger!” quante volte abbiamo sentito questa frase, dietro c’è molto da considerare.

Lo svezzamento è  una scoperta sensoriale, di odori, colori e  consistenze, sapori: facciamo sperimentare ai nostri piccoli queste novità liberamente senza preoccuparci troppo se sporcano tovagliette e vestiti.

Intorno al 6 °– 7° mese spuntano i primi denti, di solito ad uscire sono gli incisivi inferiori e successivamente spuntano quelli superiori, si instaura così  il primo rapporto occlusale. Nel secondo anno di vita tale rapporto va a coinvolgere gli incisivi, i canini e i primi molari. Questi importanti cambiamenti anatomici determinano una limitazione della mobilità della mandibola, e ci dicono che la funzione orofacciale è matura per accettare alimenti più consistenti.

Ben vengano quindi cibi difficili che necessitano di una masticazione lunga e molto efficace obbligando ad un buon lavoro l’apparato orale. Via libera anche ai cibi a consistenza mista dove la lingua allena la sua abilità di separatore e dislocatore  all’interno della cavità orale.

Se è vero che la grandezza dei denti viene ereditata da papà e mamma, le dimensioni della mandibola dipendono dall’esercizio. Una masticazione vigorosa stimola uno sviluppo adeguato di mascella e mandibola ed evita l’affollamento dei denti, che è il problema più comune di fronte al quale si trova l’ortodonzista.

Anche l’aumento delle malocclusioni quindi è legato fatalmente a come alleviamo oggi i nostri figli. Una conseguenza del fatto che le mamme sono, per necessaria realizzazione personale ed economica, occupate fuori casa è che i bambini  vengono accuditi spesso dai nonni o dalle baby sitter, spesso generosi elargitori di caramelle e dolci. Conseguenza di tale comportamento è che moltissimi bambini sviluppano quadri drammatici di carie sui denti da latte, preziosi per la crescita armonica delle arcate e per l’alimentazione e la crescita del bambino stesso. I motivi sono differenti: i nonni con questo gesto vogliono “comprare” l’affetto del bambino. credendo spesso che la merendina dolce preconfezionata sia una forma di progresso alimentare e l’abbondanza di dolciumi sia quasi  un riscatto sociale, visto che ai loro tempi era “roba da ricchi”; le baby sitter vogliono solo tenerli buoni e tranquilli.  Il discorso si complica per quello che riguarda lo sviluppo delle arcate. Infatti noi sappiamo che le malocclusioni possono derivare da diversi fattori, innanzitutto la genetica, poi i traumi, la presenza di carie sui denti decidui, e le abitudini viziate. Su questi argomenti si è parlato molto lungamente in altri articoli, ma ora focalizziamo l’attenzione sulle cause delle abitudini viziate. Perchè ciuccio e biberon troppo a lungo? Perchè nonni che offrono merendine dolci a bimbi inappetenti, che creano carie , non nutrono e predispongono al diabete? Perchè non offrire pane, parmigiano da sgranocchiare o bistecche al posto di polpette, frullati, cibi morbidi? Sarebbe da considerare anche l’ allattamento al seno protratto spesso per tempi lunghissimi quando non c’è più un’esigenza nutrizionale e immunitaria, ma solo un’esigenza affettiva spesso della mamma. Perchè proteggere così  tanto i nostri piccini e rimandare il loro ingresso nel mondo degli adulti? Altre popolazioni si comportano ben diversamente e ad esempio in USA e in ex-USSR, i figli a 18 anni vengono sbattuti nel mondo reale. Veramente non so se questo si traduce, per riprendere il nostro discorso, in una minore incidenza di malocclusioni, perchè la globalizzazione delle cattive abitudini è ovunque, ma di certo nel nostro paese si è instaurata una “patologia dell’accudimento”. Noi sappiamo che la funzione determina la forma (vecchia legge di MOSS, dalla biologia del secolo scorso). Esempio il braccio destro di un tennista, diventa ben più muscoloso del sinistro (o viceversa). Questo si applica anche alla masticazione: la malocclusione, a parte i casi prettamente genetici, può derivare da una sorta di “atrofia da non uso”. Avete presenti i muscoli di un arto dopo quaranta giorni di gesso? La stessa cosa! Le arcate non si sviluppano adeguatamente se non stimolate dall’intensa attività muscolare e restano deformi e ipo-sviluppate.  Lo stesso per il frenulo linguale, che può essere corto per motivi costituzionali, ma anche per questo sistema che vede un uso minimale delle strutture orali, tutte, compresa la lingua, che rimane pigra, bassa e il frenulo non si allunga. Questo poi man mano che si cresce determina postura errata della lingua che cotinua a spingere bassa, invece che alta nel palato. Ecco anche e soprattutto come si forma un palato stretto, un morso aperto, una terza classe, etc.

Insomma non pensate che sarebbe opportuno permettere ai nostri figli di crescere adeguatamente invece di iperproteggerli così a lungo? Questo esattamente è il significato di ciuccio, biberon, pappe senza consistenza, iper-allattamento, somministrazione di cibi morbidi e dolci (bestialità) in caso di inappetenza (ma da dove viene l’inappetenza? pensiamoci bene bene …). Se un bambino viene allevato con più equilibrio, gli viene restituito lo spazio dell’infanzia rubato dalla televisione, viene gettato “nella mischia”  di tutto ciò che è vita,  un po’ più “dura” in tutto, a partire dall’alimentazione! Da questo non può che trarne il vantaggio di crescere bene! migliori saranno le sue capacità di relazione, perchè sarà il gioco con i suoi coetanei a forgiare il suo modo “attivo” di interazione e non la passiva accettazione di immagini televisive. Un bambino che potrà annoiarsi ed inventare,  invece che essere incasellato in orari pressanti tra sport, musica e chissà cos’altro. questo bambino avrà la bellezza della fantasia perchè saprà usare il vivere con gli altri e la sua faccia sarà armonia di proporzioni perchè avrà usato le sue meravigliose strutture adeguatamente.

 

 

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