Parodontite e Ictus: il legame nascosto che aumenta il rischio nei giovani sotto i 50 anni

Un recente studio, pubblicato sul Journal of Dental Research e condotto da un team di ricercatori finlandesi coordinati da Jaakko Leskelä dell’Università di Helsinki, ha rivelato che la parodontite può aumentare il rischio di ictus nei pazienti sotto i 50 anni. L’indagine ha esaminato i dati di 184 pazienti tra i 20 e i 50 anni che avevano subito un ictus senza cause note, confrontandoli con 164 soggetti di controllo. Sono stati valutati i trattamenti dentali precedenti all’ictus e i marker infiammatori legati alla parodontite.

Parodontite e rischio di ictus: cosa rivela lo studio

I risultati hanno mostrato che i pazienti che avevano avuto un ictus presentavano una probabilità significativamente maggiore di avere parodontite, rispetto ai soggetti di controllo. Inoltre, i ricercatori hanno individuato alcuni fattori di rischio associati all’ictus, come:
– Estrazioni dentali
– Trattamenti canalari
– Denti infiammati non trattati

Un altro dato rilevante emerso dallo studio è la correlazione tra la progressione della parodontite e la gravità dell’ictus. Questa scoperta rispecchia quanto evidenziato in una precedente revisione sistematica, che aveva già sottolineato il legame tra malattia parodontale e vari tipi di ictus, in particolare l’ictus ischemico.

La novità dello studio sui giovani pazienti

A differenza degli studi precedenti, che si erano concentrati su gruppi di età più avanzata, questo studio ha osservato una correlazione tra i parametri parodontali e la gravità dell’ictus nei giovani pazienti affetti da ictus ischemico criptogenico (cioè senza cause evidenti). Fino ad ora, tale correlazione non era stata descritta in questa fascia d’età, sebbene fosse stata ipotizzata per i pazienti più anziani.

Fattori socioeconomici e abitudini di cura orale

Un aspetto interessante della ricerca è stato l’uso del livello di istruzione come indicatore dello stato socioeconomico, considerato un buon predittore di salute negli studi epidemiologici in Finlandia. A differenza di studi precedenti, gli autori hanno incluso nei modelli statistici informazioni auto riportate sulle abitudini di cura orale e sulle visite regolari dal dentista, utilizzandole come proxy per valutare le pratiche di igiene orale dei pazienti.

Nonostante l’inclusione di questi fattori, l’associazione tra parodontite e ictus ischemico criptogenico si è mantenuta, indipendentemente da altre variabili come l’ipertensione**, il diabete, il fumo, il numero di denti, precedenti ictus e perfino la professione del padre.

Conclusioni dello studio

I ricercatori hanno ipotizzato che i batteri orali potrebbero entrare nel flusso sanguigno in caso di infiammazione orale, dovuta a malattie gengivali o a trattamenti dentali, e attivare processi di coagulazione del sangue. Di conseguenza, hanno concluso che trattare tempestivamente la parodontite potrebbe essere un passo cruciale per ridurre il rischio di ictus legato all’infiammazione orale e alle relative procedure dentali.

Questo studio rappresenta un ulteriore passo avanti nella comprensione del legame tra salute orale e malattie sistemiche, suggerendo che una buona cura della bocca potrebbe avere un impatto molto più ampio sulla salute complessiva, specialmente nei soggetti giovani.

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